Afghanistan. La sconfitta dell’occidente.

I media mainstream fingono di “scoprire” la realtà in Afghanistan dopo lunghi anni di censura e blackout mediatico che quasi tutti, con poche rare eccezioni, hanno scrupolosamente osservato.

La vittoria totale del movimento talebano in Afghanistan sembra aver risvegliato un po’ l’arrugginita macchina propagandistica di un occidente che ha finito per rompersi i denti in un paese molto povero e sperduto dell’Asia.

I video che girano in rete nelle ultime ore dimostrano l’entità della débâcle imperiale. 

Mostra come gli aerei cargo statunitensi in fuga non hanno esitato a decollare con persone aggrappate all’aereo. La gente cade dal cielo sotto lo sguardo di concittadini, con i quali negli ultimi anni non avevano esitato a rendere un immenso servizio alle forze statunitensi.

All’aeroporto di Kabul, soldati statunitensi hanno sparato ai giornalisti afgani che volevano salire a bordo con loro e tre di questi malcapitati sono stati uccisi.

La casa Bianca si ostina a rifiutare qualsiasi paragone tra Kabul 2021 e Saigon 1975.

Ma questo rifiuto viene smentito dalle immagini degli elicotteri CH-47 che ruotavano tra l’ambasciata degli Stati Uniti e l’aeroporto di Kabul per evacuare i membri dei servizi speciali, c’era il panico, una partenza frettolosa e una débâcle dell’intelligence. 

L’occidente e la Nato hanno impiegato e dispiegato ingenti risorse in questo paese montuoso, povero e senza sbocco sul mare affinche potesse evitare un destino simile a quello dell’ex URSS. Si è mantenuto con centinaia di miliardi di dollari e trascinando tutti i suoi vassalli in questa avventura senza speranza. 

Tutto Invano. L’attuale débâcle imperiale è di gran lunga più umiliante del ritiro ordinato dei sovietici nel 1989.

I mass media non vogliono (o non possono) ammettere e comunicare che la guerra è perduta. La NATO e l’Occidente hanno perso la guerra, da loro stessa inventata e intrapresa ormai 20 anni fa. Una guerra persa in malo modo. Con truppe non in ritirata, ma in fuga, con la coda tra le gambe.

Gli analisti dovrebbero rivedere con urgenza le loro stime sulla potenza militare della Nato, e la cultura, la società e la Politica dovrebbe fare Autocritica sulla mentalità occupante “occidentale”. Mentalità che non ci appartiene.

Di questi 20 anni rimangono la propaganda infantile e obsoleta degli anni 2000 sulla legge della sharia, l’interruzione delle forniture di latte per neonati o la condizione delle donne, propaganda tanto facile e comoda alla sinistra da salotto (e non solo) che di fronte alla quotidianità afghana si scioglie come neve al sole ( o meglio come granita sotto un ombrellone).

Il più grande perdente in questa storia è l’occidente, il suo braccio armato e la sua arrogante mentalità. Il grande vincitore di questa lunga guerra è la Cina. Ogni ulteriore gesticolazione su questo argomento non è altro che una futile e inutile finzione.