Manifesto all’occidente, ed agli inutili idioti.

Genuflessi come sono nell’ubbidire agli ordini anglo-americani, che li ha portati di fatto a combattere contro la Russia per difendere il regime dittatoriale ucraino, questi fenomeni da baraccone straparlano nello stesso tempo di aiutare la «resistenza» ucraina per «difendere i nostri valori». Quindi cosa difendono davvero? Quali sono i «valori» impostati dall’Unione europea e dai loro padroni anglo-americani?

E’ chiaro che si trovano all’opposto della riaffermazione delle identità nazionali, della tradizione e della religione cristiana. Nel mondo disegnato dal sinedrio mondialista, nel «deep state» statunitense e nel «giardino ordinato» della UE (persino in ampi settori della Chiesa bergogliana) si propagandano instancabilmente lo scardinamento della religione cristiana e il laicismo più spinto, il «rispetto» per legge delle cosiddette «minoranze» (etniche, sessuali, culturali) a discapito di una maggioranza da ridurre in politiglia senza radici e volta esclusivamente al consumo e all’assenza di ogni diversità, l’avversione e il rinnegamento del passato europeo descritto esclusivamente come un periodo di buio, di oscurantismo, di violenza e di guerra.

Per raccattare ipocritamente i voti della maggioranza degli italiani, istintivamente ancora legati agli usi e costumi di sempre, sia pur adattati ai tempi moderni, la destra politica e mediatica si agita e si indigna per la scuola chiusa a causa della festa islamica, si oppone alla bestialità dell’utero in affitto, difende il diritto di opinione di tutti, non solo di quello delle «minoranze» suddette. Poi però gli asini cascano sulla geopolitica e continuano tragicamente a svolgere la loro funzione di zerbini dell’atlantismo e del mondialismo più bieco. Non sono più credibili, se ma lo sono stati. E per un politico, così come per un organo di informazione, cadere nel ridicolo e dimostrare la propria inaffidabilità rappresenta una condanna senza appello

Pochi hanno il coraggio di guardare al bene comune, di guardare un po’ più lontano. noi non cinconsideriamo più acuti o intelligente degli altri, ma abbiamo il coraggio e la faccia tosta di fare la nostra scelta di campo.

quale è la nostra scelta di campo? speriamo e vogliamo che l’Ucraina perda” questa guerra, cosi come vogliamo che le azioni del regime Iraniano fermino la sete di sangue del regime sionista.
Definirsi filo russi o filo iraniani? Assolutamente NO, se non nella forma di alternativa al mondo unipolare proposto da un fantomatico occidente a guida assoluta degli Stati Uniti, che non fanno altro che difendere soltanto i propri asset in Europa.

AGGIUNGIAMO ALTRO: Se questa che stiamo vedendo in Ucraina fosse anche e soprattutto una guerra di civiltà, allora speriamo che la civiltà che si sta coalizzando con la propria visione del mondo ( unipolare ) in Ucraina perda.
Speriamo che l’ennesima sconfitta in ucraina segni per la NATO la propria fine; fine di quella organizzazione che dalla caduta del muro di Berlino non ha fatto altro che segnare devastazioni e morte, con guerre create ad arte, grazie all’aiuto di politici e mass media dei paesi “alleati”.
Crediamo nell’idea di una Italia che guardi verso Est, verso l’ex Paese degli zar. Guardi ad una Russia la cui economia, non più comunista, ma sicuramente patriottica guarda al futuro con maggiore rispetto di quei valori sociali che il mondo post liberale made in Usa non potrebbe garantire.
l’Italia deve valutare l’uscita dalla NATO e guardare a quelle nazioni ed a quei mercati che darebbero maggior spazio e campo di azione dal mercato Russo ai Paesi del BRICS. Una alternativa al decadimento economico, sociale e morale del cosiddetto “occidente”; una via di uscita da una guerra che ci vede dal lato sbagliato.

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