bando alle ciancie: governo Draghi a casa.

Sono giorni che ormai la politica sembra monopolizzata dai dibattiti sul green pass e sulle dimostrazioni di piazza. Solo gli stolti sembrano voler non capire che la questione Green Pass non è la cartina al tornasole di un governo fallimentare. Il Green Pass, infatti, è lo scudo dietro il quale quel governo fallimentare si nasconde. E’ il polverone per distogliere l’attenzione dai problemi reali ed imminenti che attanagliano questo Paese e che nei prossimi mesi vedranno ancora ulteriormente aggravare la situazione Nazionale.


Un governo osannato da tutti, del quale tutti fanno parte e al quale nessuno si oppone seriamente, ha messo le mani nelle tasche degli italiani. Ma nessuno lo dice.


L’ incremento dei prezzi degli idrocarburi iniziamo a farsi vedere. Benzina e gasolio sono già vistosamente aumentati, con inflazione a due cifre.
Nelle prossime settimane sarà la volta delle bollette di luce e gas che ci ritroveremo a pagare. E ovviamente tutto si ripercuote sui prezzi al dettaglio, dal pane ai trasporti, dai generi di prima necessità a tutto il resto.
E il governo cosa fa? Niente. E il Pd, la lega e company cosa fanno? Niente, se non favorire e strizzare l’occhio all’acquisizione del Monte dei paschi di Siena da parte di Unicredit, nel silenzio assordante degli organi di stampa.


Il vero problema è che il governo è lontano dai bisogni, necessità ed esigenze della popolazione. Il problema più grave è che gli organi di informazione in larga parte genuflessi a questi faccendieri della politica.
Parlare del green pass, demonizzando le legittime opinioni e sottovalutando le richieste dei portuali ma letteralmente “buttarla in caciara”, è indice di quanto in basso siano caduti i media, asserviti appunto al volere per nulla nazionalistico di chi guida l’esecutivo con l’obiettivo poco celato di fare di mandare a zampe in aria quel poco di buono che rimane nel nostro Paese.


Perché se si ha disagio nei porti di Trieste, Ancona, Gioia Tauro, Genova hai disagio nei punti chiavi della economia, mercantile e non solo, di tutto il Paese.


Noi non ci stiamo.


Denunciamo l’incapacità di questo governo a rispondere ai reali bisogni di questo Paese. E ne chiediamo le dimissioni. Proponiamo una azione politica che sia rivolta alla gente, a coloro che rischiamo di perdere il lavoro o che nelle prossime settimane lo perderanno.
Chiediamo la sospensione del reddito di cittadinanza, a favore di politiche di introduzione di salario minimo ( inteso nella misura tale da rendere dignitoso il lavoro ed i lavoratori). Proponiamo correttivi agli ammortizzatori sociali, alle pensioni di vecchiaia ed allo stato sociale.
Proponiamo e facciamo nostre le richieste della gente; gente che tempo fa si chiamava “popolo”.


Facciamo nostre le legittime richieste di chi non ha voce. Prima fra tutte quella che è il nostro primo obiettivo.

Dimissioni di Draghi e del suo governo.