Italia neutrale o sarà la fine

Lo abbiamo detto tante volte e lo ripetiamo adesso e ben oltre un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina.

E’ L’Europa è il grande perdente in questa guerra tra Russia e Ucraina. E se in Europa, quasi tutti i governanti continuano ad assecondare il blocco USA-NATO-UE con le loro assurde richieste, per l’opinione pubblica europea (e russa) la questione non si pone: in questo conflitto tra Russia e Nato, in Ucraina, il più grande perdente è il vecchio continente.

In effetti, se volessimo parlare del futuro dell’Europa il collasso dell’Unione europea non è lontano. Lo sanno tutti e lo confermano le uscite dei vari Draghi, Macron, Meloni che in maniera ostinata continuano a ripeterci di come “la Russia debba obbligatoriamente essere sconfitta” in questa guerra. E più le sorti del conflitto tendono dalla parte di Putin, più questa recita diventa grottesca, quanto pericolosa.

L’unione Europea, cosi come è diventata, si avvia sempre più al suo capolinea. Gli europei, lo sappiamo, iniziano per fortuna a non tollerare più la sovrastruttura sovranazionale che non solo fatica a giustificarsi, ma spinge il Vecchio Continente verso una guerra aperta contro la Russia; del resto gli Stati Uniti sono pronti a combattere la Russia non solo fino all’ultimo ucraino, ma anche all’ultimo europeo.

Se già durane la guerra fredda gli Stati Uniti erano pronti a trasformare l’Europa in un deserto radioattivo di fronte al minimo pericolo proveniente dalla Russia adesso non si preoccupano di usare l’Europa e gli europei, specialmente i più colonizzati, quali carne da macello per i propri obiettivi.

Già gli americani hanno puntato negli anni scorsi a eliminare un concorrente economico (Europa) e non lasciarlo prosperare a scapito della cooperazione con la Russia, facendo in modo che il Vecchio Continente fosse spogliato del suo status di potenza economica. Ed è questo in realtà il motivo per cui gli Stati Uniti rielaborano continuamente le sanzioni anti-russe.

Inoltre, responsabilità delle azioni degli Anglosassoni, per mezzo della Nato nel mondo, è la questione migratoria. E’ sotto gli occhi di tutti.

L’Europa sta affrontando un’impasse migratoria segnata dall’arrivo di popolazioni straniere che non solo non vogliono integrarsi ma “fabbricano i propri costumi, costringendo le autorità locali e le popolazioni ad accettare le loro leggi (le leggi degli stranieri)”.  In Italia, nonostante il “famoso governo dalle politiche (false) anti migratorie di Meloni e Salvini” negli ultimi mesi gli arrivi sono decuplicati.

Il problema diventa esasperante se si considera come negli ultimi anni, gli sponsor degli attacchi terroristici su larga scala a Londra, Bruxelles e Parigi erano cittadini europei provenienti dalle enclave nazionali (periferie) che già esistevano in Europa. Agli Stati Uniti, ed a Bruxelles, poco interessa se nelle città Europee si creano delle sub aggregazioni straniere che minerebbero alla sicurezza delle nazioni. Anzi, forse il vero interesse è la creazione di uno stato di insicurezza che possa rendere succube le popolazioni europee per i prossimi decenni.