Il discorso sovranista di Mattarella


A quasi una settimana dalla sua ri-elezione, e a qualche giorno dal suo nuovo giuramento è doverosa una analisi del discorso del rieletto presidente delle repubblica. A sentirlo parlare, tra un applauso e l’altro, sembra che Mattarella alla fine se n’è accorto: in Italia il parlamento è un optional.
In un passaggio di un suo intervento lo si sente affermare: “Occorre evitare che i problemi trovino soluzione senza l’intervento delle istituzioni a tutela dell’interesse generale: questa eventualità si traduce sempre a vantaggio di chi è in condizioni di maggior forza. Poteri economici sovranazionali tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il processo democratico’’.
Assurdo.
Il parlamento, in seduta comune applaudiva in risposta a questa lavata di capo che il neo presidente stava mettendo in atto.
Lavata di capo agli eletti che avrebbero dovuto fare e non hanno fatto o monito per chi, da non eletto, sta facendo, e si era auto proclamato suo naturale successore?
Forse ne l’uno e ne l’altro. Sarebbero inspiegabili queste sue affermazioni sia nel primo che nel secondo caso.
Chi se non lui, infatti, negli ultimi sette anni ha permesso che il parlamento venisse depauperato del proprio ruolo? Chi, se non lui senza vergogna e con atteggiamento poco patriottico ha ricevuto, nell’aprile 2016, i componenti della commissione trilateral al quirinale? La commissione trilateral i cui membri sono stati accolti al Quirinale con tutti gli onori, benché siano esclusivamente privati che non hanno alcun merito specifico, risultando solo dediti alla speculazione finanziaria e all’attività parassitaria.
Chi, se non lui, aveva posto il veto a Savona quale ministro dell’economia del governo conte, affinché si possa tenere in vita la moneta unica e le assurde politiche monetarie della comunità europea che tra le varie hanno contribuito alla deindustrializzazione del nostro paese.
Come interpretare quindi il suo discorso?? Ipocrisia? Non solo.
Nessuna nuova all’orizzonte se non il fumo negli occhi al popolo bue e la conferma ai componenti delle camere che porteranno a termine il loro mandato;
Sicuro anche un monito al maggiordomo della Banca Centrale Europea a riconsiderare la condotta governativa più inclusiva delle due camere. Richiesta dovuta non da una presa di coscienza, ma dal timore di una ripresa dei consensi delle componenti populistiche. Perché alla fine la colpa è sempre dei populisti e dei sovranisti.